Hanami: la fioritura dei ciliegi in Giappone e non solo

L’Hanami è uno dei più suggestivi e importanti eventi che caratterizzano la cultura Giapponese. Da anni coinvolge milioni di persone provenienti da tutte le parti del mondo, non soltanto dal Giappone e dall’Asia.

I turisti sono molto influenzati da questo evento, poiché la fioritura dei ciliegi rappresenta spesso il motivo principale che spinge a intraprendere il viaggio in Giappone

L’Hanami è entrata ormai da qualche anno nella categoria delle esperienze “da provare almeno una volta nella vita”… e in questa guida proviamo a spiegare tutti i significati che si celano dietro a questa festa.

Cos’è la fioritura dei ciliegi e che cosa significa Hanami

Partiamo dal definire il significato del termine giapponese “Hanami”. Dal punto di vista della traduzione nuda e cruda, Hanami significa “osservare i ciliegi”, anche se una delle interpretazioni più utilizzate è quella che fa riferimento all’ammirazione dei ciliegi (“ammirare i ciliegi”) conosciuti in giapponese con il termine Sakura.

Alcuni testi antichi possono aiutare a delineare il significato e l’interpretazione dell’ammirazione dei ciliegi. In particolare, l’opera Nihon Shoki, una sorta di Bibbia sulle origini del Giappone, descrive come i ciliegi venissero celebrati sin dagli albori del III secolo d.C. Ma esistono numerose altre leggende legate a questi fiori, come quella relativa alla vicenda di En-no-Ozuno, un sacerdote che all’inizio del VII secolo lavorava come insegnante a Yoshino, nella prefettura di Nara. L’uomo fu talmente colpito e affascinato da questa meravigliosa cittadina che scelse di piantarvici qualche centinaia di Sakura. La sua particolare avvedutezza e il timore che alcuni essere umani potessero rovinargli il lavoro, lo portarono a lanciare una maledizione contro coloro che avevano abbattuto i ciliegi, riuscendo nell’intendo di preservare tali alberi per gli anni a venire.

Un’altra celebre leggenda suggerisce che l’Hanami sia una tradizione originaria dalla Cina di Tang, un periodo molto delicato nel quale il Giappone fu profondamente influenzato dalla cultura cinese. Inoltre, sembra che in origine la festa non fosse rivolta alla celebrazione dei ciliegi, bensì degli alberi di prugne. Fu solo in seguito, quando la corte giapponese decise di trasferirsi a Kyoto, che i Sakura sostituirono gli ume (ossia gli alberi di prugne). Questa storia ci racconta comunque la grande attenzione che la cultura giapponese ha per la natura e in particolare per gli alberi (in questo articolo approfondiamo l’amore dei giapponesi per la pianta di acero rosso)

Infine, un altro testo antico noto come Genji Monogatari mostra come l’Hanami fosse inizialmente riservato alle classi più agiate e solo in un secondo momento fu esteso ai ceti più bassi.

Il significato dei fiori di ciliegio

Andiamo ora a vedere l’interpretazione dei fiori di ciliegio legata ad una serie di simbologie che sono state tramandate nel tempo dal popolo giapponese.

Una delle interpretazioni più diffuse rappresenta l’idea che la vita sia effimera, fragile e relativamente corta.

Il ciliegio, infatti, è tipicamente un fiore che che gode di vita molto breve, sfiorendo in poco tempo dopo aver raggiunto il massimo della sua bellezza estetica. Una storia che somiglia molto alla nostra esistenza: tanto meravigliosa, quando fugace.

Un’interpretazione così aulica e profonda ha portato i fiori di ciliegio ad essere accomunati ai samurai, figure leali e valorose disposte a dare la propria vita in qualsiasi momento con coraggio e onore.

Esiste un antico verso sui samurai che recita: “Tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero”.

Con il tempo i Sakura sono stati usati anche per altre tristi occasioni: per esempio, nel corso della Seconda Guerra Mondiale era frequente vederli raffigurati sugli sugli aerei dei kamikaze, un’altra figura che in battaglia si distingueva per dare (letteralmente) la propria vita per la causa.

Non bisogna però pensare che i ciliegi siano esclusivamente sinonimo di negatività e tristezza. In realtà, essi rappresentano anche un simbolo di rinascita, rinnovamento e bellezza: la celebrazione dell’Hanami, non per caso, avviene all’inizio del periodo primaverile, durante il periodo della semina del riso.

Come si festeggia l’Hanami: feste e brindisi

Nel corso delle giornate dedicate all’Hanami, il popolo giapponese tende ad organizzare feste, brindisi e pic-nic all’ombra dei ciliegi in fiore. Come ogni festa che si rispetti, non possono certamente mancare danze, canti, musica, ma anche alcune pietanze prelibate tipiche della tradizione giapponese e bevute di sake.

Una delle principali qualità di questo affascinante popolo è quella di saper creare delle composizioni di piatti colorate e armoniose, che sono perfettamente in grado di abbinarsi all’ambiente e al periodo.

Solitamente, uno dei piatti tradizionali che vengono preparati per l’occasione sono i bentō, vale a dire dei piccoli vassoi nei quali sono servite diverse pietanze, a partire da sushi, verdura, gamberi, onigiri e deliziose polpette di riso triangolari, decorate con l’alga nori.

Molto caratteristici sono i dolci preparati appositamente per l’occasione, in particolare delle polpette fatte con la farina di riso, note come Hanami dango: assumono i tre colori più caratteristici della primavera (bianco, rosa e verde) e possono essere accompagnate da una bevanda fresca, dissetante e ricca di proprietà, il tè verde.

I 5 luoghi in cui vedere i ciliegi in fiore

Dove si può vedere l’Hanami? La risposta che ci sentiamo di dare è: ovunque il vostro occhio sia in grado di scorgere un albero di ciliegio in fiore.

Per tradizione, le famiglie tendono a riunirsi sotto gli alberi per mangiare, riposarsi, godersi la natura trascorrendo una giornata all’aperto al cospetto di un paesaggio da sogno completamente rosa.

Il Giappone è una terra splendida, fatta di cultura e tradizione millenaria, un luogo colmo di spiritualità e amore per la natura. I suoi meravigliosi fiori di ciliegio sono diventati un simbolo del Paese, che riesce a rinnovarsi pur mantenendo intatto il suo legame con il passato.

Esistono numerose località nelle quali è possibile assistere a questo spettacolo della natura. Ci limitiamo ad elencarne 5 che valgono davvero la pena per una visita durante l’Hanami.

  • Il Monte Yoshino, il luogo in cui il sacerdote En-no-Ozuno decise di piantare gli alberi di ciliegio.
  • Il Parco Maruyama di Kyoto, particolarmente noto perché al suo interno è presente il ciliegio piangente, nato da un seme estrapolato dall’albero madre.
  • Il Castello di Himeji, che si trova nella prefettura di Hyōgo, è uno dei castelli principali presenti in Giappone, caratterizzato dal fatto di essere circondato da una meravigliosa foresta di ciliegi.
  • Il Castello di Hirosaki è il luogo in cui si svolge il festival Hirosaki Sakura Matsuri, che dalla fine del mese di aprile fino all’inizio di maggio celebra la fioritura di oltre 2.500 ciliegi presenti nel parco.
  • Il Parco di Ueno a Tokyo è forse il luogo più iconico e “storico” nel quale assistere all’Hanami: si tratta di una location unica, piena di templi che risalgono al XVII secolo e che può vantare la presenza del laghetto Shinobazu-ike, un luogo speciale per festeggiare l’hanami.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Dove bere sake in Giappone

E in Italia è possibile assistere al fenomeno Hanami?

L’Hanami rappresenta una tradizione culturale nota anche nel nostro Paese. Nello specifico, nei pressi del Parco del lago dell’Eur di Roma, durante il periodo della fioritura dei ciliegi la zona si colora di rosa, invogliando i turisti a camminare nel parco.

Gli alberi che si possono trovare all’interno sono noti come i prunus x yedoensis, o anche yoshino o somei-yoshino, e sono un dono del governo giapponese che risale agli anni ’50.

 

Foto di Hyang Mi Cho da Pixabay