Il kimono nuziale giapponese: tradizione e stile

Con la parola “kimono” si fa riferimento ad un abito tradizionale maschile e femminile, nato 1300 anni fa. Se in passato questa parola veniva impiegata per indicare qualunque capo di abbigliamento, attualmente fa riferimento ad uno specifico modello, nonché al costume tradizionale del Giappone. Evolutosi nel corso del tempo, il kimono oggi risulta piuttosto differente dal modello iniziale. Fin dal principio, però, il kimono ha trovato spazio anche durante le cerimonie e gli eventi importanti come ad esempio il matrimonio. Inizialmente erano le famiglie dei samurai a scegliere per le future spose il kimono bianco, che indicava la purezza, da indossare durante le nozze.

kimono bianco da sposa
L’eleganza di un kimono bianco da sposa

Infatti, nella cultura giapponese esiste un vero e proprio kimono nuziale, disegnato e preziosamente decorato per accompagnare le donne durante il giorno del matrimonio.

Per questo motivo il kimono nuziale ha una lunga tradizione nel paese del sol levante. Esso si caratterizza per essere un abito dalle tonalità chiare, bianco perla o ghiaccio, oppure colorato. La particolarità risiede nel fatto che tale abito è composto da due capi, il kimono e il soprabito, ed è decorato generalmente con Gru ricamate, animali che simboleggiano l’unione eterna tra gli sposi.

Come è fatto un kimono giapponese

Il kimono presenta una caratteristica forma a T, per via delle cuciture che uniscono i diversi pezzi di stoffa dalla forma rettangolare.

Occorre sapere che tutti gli elementi tessili che compongono il kimono vengono tagliati da un unico rotolo di stoffa. Nello specifico, tale tessuto in seta o broccato, viene chiamato tan e presenta una larghezza di 35 cm per una lunghezza di 11,5 m.

tessuti colorati kimono
Un kimono può essere fatto con tessuti colorati, anche se il kimono per un matrimonio è generalmente bianco

Una volta tagliati i rettangoli, questi vengono cuciti a mano attraverso cuciture esclusivamente rettilinee, fatto salvo per il colletto che richiede delle piccole cure. Non vengono apposti cerniere o bottoni, così come non esistono taglie differenti. Il modello viene realizzato nello stesso modo per tutte le donne! Per questa ragione, per accordare l’abito alla propria fisicità è possibile utilizzare una particolare piega chiamata ohashori, che ne riduce la lunghezza, coperta successivamente dall’obi, una sorta di cintura. Un’altra particolarità del kimono è la chiusura, che deve rigorosamente essere effettuata apponendo il lato sinistro su quello destro, la chiusura contraria si utilizza esclusivamente per i defunti.

L’abito tradizionale delle spose in Giappone

L’abito tradizionale delle spose giapponesi, indossato dalle famiglie dei samurai, è un classico kimono bianco “shiromuku” ovvero bianco puro. Sul tessuto è possibile notare alcuni ricami decorativi di buon auspicio come foglie, alberi di pino, gru, tartarughe e bambù.

La scelta del colore bianco deriva dal suo significato. Esso, infatti, rappresenta non solo i raggi del sole, ma anche la purezza e la verginità. Tale colore veniva dunque utilizzato come simbolo di rispetto per lo sposo. Tuttavia, pur essendo mutate le credenze e le tradizioni, il classico kimono bianco rimane ancora l’abito da sposa prediletto delle donne giapponesi e non solo, e può essere indossato per celebrare i matrimoni religiosi all’interno dei tempi shintoisti, come da tradizione Muromachi.

L’abito è dunque composto da 3 parti principali: una sorta di furisode, che indica un classico kimono elegante con maniche ampie e lunghe, che prende il nome di shiro-kakeshita oppure kakeshita, una cintura, chiamata obi, realizzata in tessuto pregiato e, infine, il soprabito, decorato e ricamato in maniera preziosa, che prende il nome di shiro-uchikake oppure uchikake. Quest’ultimo viene indossato sopra il kimono.

Tipi di kimono nuziale

Le spose moderne possono scegliere tra diverse tipologie di kimono, le più comuni sono:

  1. furisode: è indossato tipicamente durante eventi formali come matrimoni, compleanni, ecc… e si caratterizza per le maniche particolarmente lunghe (il nome fuorisode significa maniche a onda) e per i colorati decori. Questo kimono è realizzato in seta;
  2. tomesode: è il modello di kimono più formale, per questa ragione spesso è paragonato agli abiti da sera occidentali. Ciò che lo distingue è la lunghezza delle maniche (il suo nome significa manica accorciata) e talvolta possono essere cuciti gli stemmi della famiglia;
  3. houmongi: è uno dei modelli di kimono più moderni ed è paragonabile agli abiti occidentali informali. Il suo nome significa abito da visita poiché viene utilizzato quando ci si reca a casa di qualcuno oppure durante i matrimoni;
  4. kakeshita: è il tradizionale kimono da sposa che prende il nome di shiro kakeshita quando la stoffa utilizzata è completamente bianca oppure di iro kakeshita se il tessuto è colorato. Ciò che distingue questo modello sono le maniche molto lunghe, come il furisode. Tuttavia si differenzia da quest’ultimo per le decorazioni decisamente più vistose e spesso realizzate a mano;
  5. iromuji: è un kimono utilizzabile sia in occasioni formali che informali poiché nelle occasioni più importanti si aggiungono dei kamon ossia gli stemmi di famiglia. Il colore è unico e generalmente sulle tonalità pastello. È il kimono maggiormente indossato durante la cerimonia del tè.
kimono furisode
Dettaglio di un kimono furisode

Dove trovare kimono da sposa

Trovare un kimono da sposa in Italia, e più in generale in Europa, non è un’impresa semplice.

Tuttavia è possibile rivolgersi a dei sarti per commissionare un kimono nuziale su misura. Questa è senza dubbio un’alternativa piuttosto costosa, pertanto un suggerimento alternativo può essere quello di cercare online. Sia negli e-commerce giapponesi che nei negozi di second hand online è possibile scovare alcuni kimono originali da sposa. In questo caso è necessario informarsi circa costi e materiali affinché la scelta del capo ricada su pezzi autentici e non su riproduzioni spacciate come tali. Inoltre, spesso nelle grandi città si trovano negozi specializzati in abiti o oggettistica giapponese, qui talvolta si possono reperire anche abiti di seconda mano, kimono da sposa e molto altro.

Differenza tra kimono giapponese e hanbok coreano

Anche se spesso vengono paragonati o ritenuti simili, il kimono giapponese e l’hanbok coreano presentano diverse differenze.

Per cominciare il kimono si distingue per la caratteristica forma a T e per la sua complessa composizione di pezzi, rigorosamente di forma rettangolare. Non solo, questi vengono ricavata da un unico rotolo di stoffa (seta o broccato), chiamato tan, che misura 11,5 metri di lunghezza per 35 cm di larghezza. Inoltre le cuciture del kimono sono sempre rettilinee ad eccezione di qualche parte del colletto e non presenta bottoni o cerniere.

L’hanbok, invece, è l’abito tradizionale coreano utilizzato spesso in occasioni speciali come il matrimonio. A differenza del kimono, l’hanbok presta sia linee rette che curve ed è tradizionalmente di colore bianco (tuttavia oggi viene realizzato in moltissimi colori). Per questa ragione i coreani venivano spesso soprannominati come la popolazione vestita di bianco. Tuttavia il colore del tessuto veniva altresì utilizzato per comunicare il rango sociale di chi lo indossa. La nuance delle maniche e della fascia sotto il seno servivano proprio per comunicare il ceto sociale.

hanbok coreano
Una coppia che veste l’hanbok coreano

Non solo, un’altra differenza si può notare nei materiali. Mentre il kimono è sempre realizzato in seta o broccato, l’hanbok viene confezionato scegliendo la stoffa in base alla stagione. In linea generale vengono impiegati cotone, seta o raimè. Tra le differenze tra kimono e honbok si può inoltre menzionare la numerosità di pezzi. Mentre il kimono può essere considerato come un unico pezzo, l’honbok si compone di due elementi: una giacca, chiamata chŏgori e una gonna, chiamata ch’ima. In alternativa alla gonna possono essere usati dei pantaloni che prendono il nome di paji. Si può tuttavia affermare che, l’honbok con la gonna è riservato prettamente alle donne mentre quello con pantaloni è indossato principalmente dagli uomini.

Infine, è possibile individuare un’ultima differenza tra questi abiti tradizionali. Quando un uomo indossa l’honbok deve indossare altresì un cappello in bambù o in crine di cavallo chiamato kat.

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