Saku Nanbu Bijin

La storia del sake Nanbu Bijin inizia nel 1902, quando il capo della famiglia Kuji che viveva a Ichinohe, nella città di Ninohe, prefettura di Iwate, era impegnato in un’azienda produttrice di salsa di soia. Il signor Sueta Kuji ha quindi fondato la prima kura nella città di Ninohe e ha prodotto il sake partendo dalle tecnologie dello stabilimento della salsa di soia. Nacque così la Kuji Shuzo.

Il primo volume di produzione di sake è stato stimato in circa 7,5 kg e venne soprannominato “Hori no tomo”, ovvero “Amico del fossato”, in quanto vennero assunti alla lavorazione locali di Ninohe e come acqua per la preparazione venne usata quella del suo pozzo e del Santuario Takeuchi.

Il signor Sueta Kuji morì giovane pochi anni dopo e fu la signora Nayo Kuji a prendere in mano l’azienda perché il figlio, Hideo, al tempo era troppo giovane per poter succedere.

La storia di Nanbu Bijin durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale

Nel 1936 Hideo Kuji, il terzo successore, ricevette la lettera per l’arruolamento e partì per il fronte. Sua moglie, la signora Minako Kuji, sorvegliava gli affari mentre Hideo era assente. Venne chiamato in marina ed era a bordo del cacciatorpediniere Hibiki, appartenente alla flotta della corazzata Yamato. A causa di danni dovuti alle battaglie, l’Hibiki rimase bloccata in mare ed è stata poi fatta tornare in Giappone per le riparazioni.

Come forse saprete, la flotta del gruppo della corazzata Yamato è stata completamente distrutta alla fine della guerra. Hideo è stato fortunato a salvarsi, ma al suo ritorno non ha fatto parola dell’esperienza bellica. Ci volle del tempo perché si chiarisse i pensieri dopo il ritorno a casa.

Durante la guerra quasi tutto, compresi il sake e il riso, fu razionato dal governo militare giapponese. Il sake era un prodotto prezioso a quel tempo e i giapponesi mangiavano principalmente solo patate e patate dolci. Dopo la guerra i controlli sono continuati da parte del Comando Supremo delle forze alleate, quindi gli operai per permettersi una bottiglia di sake arrivavano a spendere anche i guadagni di una settimana di lavoro.

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L’origine di Nanbu Bijin e di Hajime Yamaguchi, il miglior toji

Hideo Kuji, iniziò quindi a lavorare con la corporazione Nanbu Toji (南部杜氏), una corporazione che unisce i toji di una specifica regione del Giappone, in questo caso di Nanbu.

In onore della consulenza del direttore dell’Ufficio delle imposte della città di Ninohe, il sake prodotto è stato chiamato Nanbu Bijin, che unisce il termine “Bijin” (美人, bella donna) al nome della località “Nanbu”.

Nel frattempo, Hajime Yamaguchi, faceva esperienza con Sagoro Hirano, che al tempo era definito il miglior toji del Giappone. Hirano ha sempre attribuito la massima priorità al mantenimento degli standard della produzione di sake e del koji. Yamaguchi ha imparato lo spirito e la tecnica di Hirano ma, in seguito alle cattive condizioni fisiche dopo aver lavorato a una sakagura a Fukushima, si è preso un certo periodo di pausa dall’attività.

Allo stesso tempo, il signor Hideo Kuji, ricevette la guida del maestro Hirano, con la ferma convinzione che “Dovevamo fare un sake di qualità elevata, altrimenti non potevamo venderlo”. Fino al 1951, infatti, il sake prodotto era dolce e pieno di difetti dovuti allo stile produttivo. Hideo Kuji ha allora chiesto aiuto a Hajime Yamaguchi, per preparare insieme del sake col toji Hirano. Yamaguchi affermò che partecipare alla realizzazione di sake daiginjo sarebbe stato un grande onore per qualsiasi maestro toji, specialmente per quelli più giovani. Ancora oggi, la tecnica di fabbricazione del sake di Hajime Yamaguchi viene tramandata come un tesoro prezioso.

Sake selezionato appositamente

Il periodo di maggior vendite del sake è stato dal 1965 al 1975. La situazione economica generale giapponese si è sviluppata a partire dai tempi dei Giochi Olimpici di Tokyo del 1964, con televisori e dispositivi elettronici che hanno cominciato ad essere ampiamente utilizzati.

Tuttavia, a causa della liberalizzazione del prezzo del sake, è stato necessario competere con i grandi produttori di sake a un livello di prezzo identico. Per questo motivo Nanbu Bijin ha dovuto lottare contro i grandi produttori di sake, che potevano condurre campagne pubblicitarie in TV e Radio. Dopo il 1975 anche il whisky ha fatto la sua apparizione nei piccoli ristoranti di yakitori e di sushi, rendendo sempre più difficile la competizione per il piccolo produttore locale.

All’improvviso, un punto di svolta è stato il giorno del 1981 in cui il signor Koizumi, che era presidente della Koizumi Co., Ltd, con sede a Tokyo, fece una telefonata. Disse che stava cercando una piccola azienda per fare un buon sake e, sulla base della raccomandazione del presidente della Dewazakura a Yamagata, voleva stringere un accordo con Nanbu Bijin. Il giorno seguente la telefonata Koizumi visitò il loro ufficio e provò da solo la qualità del sake Nanbu Bijin.

Il signor Koizumi aveva un progetto imprenditoriale per vendere un sake selezionato appositamente, scelto con entusiasmo da una sola sakagura per ogni regione. Voleva inoltre mantenere una buona comunicazione con le aziende locali.

Grazie all’entusiasmo del presidente Koizumi, la collaborazione ebbe inizio. Le vendite di questo speciale sake iniziarono subito nel 1981 e hanno fatto registrare una crescita costante nelle aree metropolitane.

Sfide per la produzione di nuovo sake per il Giappone e i mercati esteri

Kosuke Kuji, l’attuale presidente, è entrato in azienda dopo la laurea alla Tokyo University of Agriculture nel 1981, quando le vendite di “Southern Beauty” si sono diffuse in tutto il paese grazie all’appoggio di Koizumi Ltd., Hiroshi Kuji era all’epoca amministratore delegato senior. Kosuke ha iniziato a produrre il sake con Yamaguchi, al tempo in salute, per poi iniziare a venderlo. Nonostante un gran divario generazionale tra il nonno e il nipote, affrontarono la sfida per produrre del nuovo sake insieme, grazie alla loro passione comune.

L’inizio dello studio delle opportunità di business

Nel 1997 Nanbu Bijin ha iniziato a studiare le opportunità di business tramite le esportazioni di sake all’estero, perché sentivano che il numero di giapponesi che bevevano sake stava diminuendo. Così facendo hanno contribuito a fondare la SEA, la Sake Export Association, e le varie attività per attrarre l’esportazione del nihonshu.

In un primo momento, la quantità di esportazione del sake era di almeno 12 bottiglie da 720 ml, o 6 isshobin, le bottiglie da 1,8 litri. Grazie all’attenzione verso i negozi, per far capire loro le attività di produzione di sake, sono state gettate le basi per le esportazioni oltreoceano.

Cambiata la ragione sociale in NANBU BIJIN

Solo nel 2001 Hiroshi Kuji, il quarto successore, è diventato presidente di Nanbu Bijin Co Ltd, precedentemente nota come Kuji Shuzo.

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Inizio della produzione di umeshu senza zucchero

Nel 2008 Nanbu Bijin ha ottenuto le licenze necessarie alla produzione di liquori oltre al sake, grazie alla modifica della legge giapponese sulle imposte sui liquori. Ecco che ha visto la luce l’umeshu, il liquore di prugna, “senza zucchero aggiunto”, sulla base della tecnologia di preparazione del malto. Le pugne utilizzate vengono dalle coltivazioni dell’azienda agricola Kuroishi della città di Esashi, ora Oshu, nella prefettura di Iwate.

L’anno seguente l’azienda ha ottenuto un brevetto per il metodo di produzione dell’umeshu (brevetto giapponese n. 441505072). Inoltre, è giunto all’azienda anche il sostegno dell’Iwate Industrial Research Institute, del “villaggio delle prugne” di Kuroishi e dell’associazione cooperativa agricola di Sin-Iwate. In aggiunta il governo giapponese ha certificato l’attività come cooperazione commerciale-agricola.

Costruito un nuovo stabilimento

L’espansione commerciale ha richiesto un nuovo stabilimento, costruito nel 2010 presso il Ninohe city Industrial Park e utilizzato per la produzione di bevande alcoliche utilizzando la frutta prodotta localmente. La caratteristica principale dei prodotti di questo stabilimento è il fatto che tutta la frutta usata viene da coltivazioni locali della prefettura di Iwate, come mirtilli, fragole e piccoli agrumi. Tutto questi sforzi per mantenere un sake originale e adatto a qualsiasi situazione di vita dei consumatori. Sforzi che hanno ripagato, già che solo due anni dopo è stato aperto un impianto più grande per venire incontro all’aumento di produzione.

Kosuke Kuji diventa il quinto presidente

Kosuke Kuji

Gli ultimi anni hanno visto Kosuke Kuji diventare il quinto presidente della compagnia, e nello stesso 2013 hanno conseguito la certificazione di sake kosher. Grazie all’impegno profuso nella realizzazione del sake e nel miglioramento delle tecnologie a esso relative, Nanbu Bijin nel gennaio del 2019 si è potuta fregiare anche del primo certificato al mondo di sake vegano, sia dalla giapponese NPO Vege Project Japan, che a livello internazionale tramite la The Vegan Society.

Sito web: https://www.nanbubijin.co.jp/en

Principali sake Nanbu Bijin

nanbu bijin junmai daiginjo yamada nishiki shin paku

Junmai Daiginjo Yamada Nishiki -Shin Paku-

Una delle etichette più riconoscibili tra i sake sul mercato, questo junmai daiginjo della serie “Beauty” possiede un ottimo equilibrio tra lo splendido aroma di ginjo e il gusto morbido del riso Yamada Nishiki.

  • Tipologia: Junmai Daiginjo
  • Grado alcolico: 16/17%
  • Seimai buai: 50%
  • SMV: +4
nanbu bijin tokubetsu junmai

Tokubetsu Junmai

Vincitore del titolo “Champion Sake of 2017” alla IWC International Wine Challenge, questo è uno dei principali sake Nanbu Bijin.
Adatto a tutto pasto, questo sake ha un retrogusto rinfrescante dal sapore morbido e leggero e dal sapore delicato di umami.

  • Tipologia: Tokubetsu Junmai
  • Grado alcolico: 15/16%
  • Seimai buai: 55%
  • SMV: +4
nanbu bijin all koji

All Koji

Un sake junmai estremamente particolare, dove il rapporto solito 20/80 tra koji e riso è in questo caso al 100% koji.
Un sake fruttato, dolce e un po’ acido, perfetto on the rocks o con della frutta in sospensione.
Il colore nel tempo diviene sempre più ambrato, a mano a mano che il sake matura.

  • Tipologia: Junmai
  • Grado alcolico: 15/16%
  • Seimai buai: 65%
  • SMV: -20

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