Quando si usa e come si indossa lo Yukata

Lo yukata e il kimono sono due vestiti tradizionali del Giappone, appartenenti alla storia e alla cultura del paese fin dai tempi antichi. Pur apparendo simili in alcuni aspetti come la lunghezza, la chiusura e l’ampiezza delle maniche, presentano delle sostanziali differenze che ne determinano non solo l’occasione d’uso, ma anche lo stile e il design.

Quando si parla di Yukata, infatti, si fa riferimento ad un capo risalente al periodo Heian e successivamente utilizzato anche dai guerrieri del periodo Edo. Informale e casual, esso viene realizzato con un unico pezzo di tessuto leggero ed è indossato durante la stagione estiva, principalmente in occasione di feste, celebrazioni buddhiste o eventi all’aperto. Non solo, come suggerisce il significato della parola yukata (ovvero vestito da bagno) questo capo veniva in origine utilizzato come vestaglia dai nobili giapponesi dopo il bagno tradizionale alle onsen, nel periodo Heian.

Attualmente lo Yukata viene impiegato con questa funzione all’interno degli hotel o alberghi tradizionali chiamati ryokan. Per quanto riguarda il colore, in origine era esclusivamente indaco mentre oggi si possono trovare numerose varianti: le bambine sono solite scegliere yukata dalle tonalità sgargianti, le giovani ragazze preferiscono fantasie floreali e le donne adulte indossano sovente abiti dai colori sofisticati, con decori minimali e poco appariscenti.

Per quanto riguarda gli uomini, i colori non cambiano a seconda dell’età, e sono principalmente il nero, il grigio, il blu o il verde scuro.

Il kimono, invece, è un abito formale, anch’esso cucito a partire da un unico pezzo di stoffa e chiuso con una cintura posizionata sulla vita. La versione femminile del kimono presenta numerosi accessori mentre, quello maschile, ne ha solo 5.

Dunque, qual è la differenza tra yukata e kimono? La prima caratteristica che li distingue è sicuramente il materiale, la seta per il kimono (più recentemente anche cotone), il lino, la canapa o il cotone per lo yukata. La seconda grande differenza è nella fodera, presente solo nel kimono, e nelle maniche, decisamente più corte, larghe e cucite in maniera piatta nello yukata. Infine, è da considerare lo stile dei due capi, il kimono può presentare linee e forme differenti e può variare nella stampa e nel colore mentre lo yukata ha un solo modello e può variare esclusivamente nella nuance. Infatti, essendo il kimono l’abito ufficiale per le occasioni formali, esso deve adattarsi alle diverse circostanze. Viceversa, lo yukata è pensato per feste ed eventi informali, pertanto non è necessario possederne di diversi modelli.

In ultimo, a differenza di quanto accade per il kimono, lo yukata abito non presenta differenze tra i modelli maschili e femminili per quanto riguarda il design, bensì può presentare nuance di colore o fantasie differenti a seconda che chi lo indosserà sia un uomo o una donna.

Quando si usa lo yukata?

Lo yukata, a differenza del kimono, ha uno stile più casual e informale. Non solo, dato il tessuto con il quale viene cucito, che può variare tra il lino, la canapa o il cotone leggero, esso può essere indossato principalmente durante l’estate e la primavera. Pertanto, questo abito tradizionale giapponese viene spesso utilizzato durante le festività estive chiamate matsuri, gli spettacoli pirotecnici che prendono il nome di hanabitaikai, le feste e molto altro.

Inoltre, bisogna considerare che a differenza del kimono, lo yukata non presenta una fodera interna, pertanto, è più leggero sulla pelle e non acuisce la sensazione di caldo, tipica della bella stagione in Giappone. Benché sia pensato per l’estate, alcuni giapponesi utilizzano lo yukata anche in inverno, indossando come soprabito l’hanten o il chabaori, ovvero una giacca in tessuto pesante, che permette di non soffrire il freddo.

Se in origine era il kimono il capo utilizzato per i matrimoni e gli eventi, sempre più spesso le giovani coppie utilizzano lo yukata come alternativa. Infatti, oltre ad un fattore economico (i kimono più preziosi possono raggiungere costi molto elevati per via dei materiali utilizzati e dell’accurato lavoro delle sarte) occorre considerare che il kimono può risultare scomodo e richiede una determinata e corretta postura per lunghe ore. Viceversa, lo yukata è più morbido e consente una maggiore libertà di movimento.

Lo yukata viene spesso offerto anche agli ospiti di ryokan, gli ostelli giapponesi. Questo può essere indossato per recarsi all’onsen interna, qualora sia necessario passare per le aree comuni ed è pensato per offrire anche a turisti e visitatori un’esperinenza dal fascino autentico. In questo caso, il tessuto risulta decisamente meno elaborato o decorato, e si adatta allo stile della struttura ricettiva, talvolta presentando il logo della catena alberghiera di riferimento.

Anche i lottatori di sumo sono soliti utilizzare lo yukata. Nello specifico, i ragazzi più giovani lo indossano in pubblico, sia in estate che in inverno. Infine, è importante sottolineare che lo yukata, a differenza del kimono, non può essere indossato durante le occasioni formali per via del suo design casual.

Come si indossa lo yukata

Secondo la cultura giapponese, per indossare lo yukata correttamente è necessario seguire alcune regole. Più in particolare è fondamentale sovrapporre il lato sinistro del vestito a quello destro. Solo in occasione dei funerali è infatti possibile invertire la sovrapposizione dei lembi, ponendo quello destro al di sopra del sinistro.

Successivamente andrà indossato l’obi, ossia la cintura, che di fatto chiude lo yukata all’altezza della vita. L’obi per questo abito tradizionale viene chiamato hanhaba obi e spesso viene acquistato già provvisto di nodo o fiocco, che risulta decisamente più pratico e comodo da indossare. In questo caso, l’obi prende il nome di tsukuri obi.

Lo yukata, così come il kimono, se indossato da una donna non deve mai essere di lunghezza pari all’altezza di colei che lo indosserà, poiché dovrà cingere le caviglie senza risultare troppo lungo o troppo corto. È quindi necessario acquistarne uno di circa 5 o 10 cm in più o in meno. Nel caso in cui questo dovesse risultare troppo lungo, l’eccesso di tessuto viene ripiegato all’altezza della vita formando il cosiddetto ohashori. Per ciò che concerne gli uomini, lo yukata deve essere di lunghezza pari all’altezza di chi lo indosserà.

Tradizionalmente, insieme allo yukata devono essere indossati i geta ossia i sandali in legno e la kinchaku ossia una piccola borsa. Al fine di rendere l’abito perfetto, quando si indossa lo yukata vengono impiegata delle fasce chiamate koshihimo ossia dei lembi di mussola.

Non solo, alcuni impiegano altresì altri accessori come l’obiita (in estate), ossia una fascia di tessuto semi-rigido, che si distingue per il tessuto più leggero e traforato e che si indossa al di sotto dell’obi per rendere quest’ultimo privo di pieghe. A tale scopo può essere utilizzata l’obijime, ossia una sottile corda da legare intorno all’obi, decorata con brillantini e perline, ma anche il puchi heko obi ovvero una fascia realizzata con una stoffa molto leggera la quale deve essere lega intorno alla vita per spuntare di qualche centimetro dal limite superiore dell’obi, come accade con l’obiage del kimono, e che poi deve creare un fiocco nella parte posteriore dello yukata.